Mentre Ares I-X attende il lancio-test previsto per martedì 27, la Nasa lascia trapelare malumori sul destino del progetto Constellation e qualcuno si spinge a dire che il nuovo razzo verrà addirittura soffocato nella culla. Secondo le fonti bene informate citate dal New York Times , gli orizzonti esplorativi della nuova amministrazione vengono considerati incoerenti con i mezzi messi a disposizione e comunque troppo poco ambiziosi per la prima potenza del mondo, soprattutto ora che a oriente i cinesi progettano nuove conquiste per la loro agguerrita pattuglia di taikonauti.
I tempi non tornano
Del nuovo sistema esplorativo varato dalla presidenza Bush, di cui il razzo Ares I è solo una parte, si sa che deve sostituire lo Shuttle che dopo oltre 20 anni di onorata carriera è destinato alla pensione. Il suo compito principale sarebbe dunque quello di assicurare il viaggio – senza affidarsi alle Soyuz russe - agli equipaggi e ai materiali destinati alla Stazione spaziale internazionale (Ssi) che da oltre 10 anni orbita a 350km d'altezza. Purtroppo la messa a punto del razzo lo metterà in circolazione solamente intorno al 2016, quando l'avamposto umano potrebbe aver raggiunto il tramonto della sua vita operativa. Che succederà allora, si chiedono in America: il razzo Ares dove ci dovrà portare?
100 miliardi non bastano
Si sa anche che la precedente amministrazione era favorevole a riportare una spedizione umana sulla Luna e che considerava il nostro satellite naturale una potenziale rampa di lancio verso ulteriori esplorazioni. Ares I e il suo fratello maggiore Ares V sono progettati per assolvere allo scopo, forse a partire dal 2018. Da quando a Washington c'è Barack Obama però, tutto è stato sospeso in attesa che la Commissione Augustine messa al lavoro sullo spazio dal nuovo presidente si esprimesse in proposito. E qui arriva l'anticipazione: nel rapporto di 157 pagine sul tavolo del presidente e del suo vice Joe Biden, formalmente il capo del programma, ci sarebbe scritto nero su bianco che l'Ares-1 e l'intero progetto Constellation, così com'è concepito, non vanno proprio. Per "Un programma spaziale umano degno di una Grande nazione", questo è il titolo, i 100 miliardi stanziati sono troppo pochi, almeno per pensare all'esplorazione interplanetaria.
Selene o Ares?
Ce ne vorrebbero molti di più e andrebbero concentrati su un obbiettivo di grande ambizione che non sembra proprio poter essere la Luna. Non solo, i 10 esperti autori dello studio hanno suggerito all'Agenzia spaziale Usa di non costruire altri razzi per sostituire le funzioni degli Shuttle, ma di cominciare a mandare gli astronauti nello spazio attraverso imprese private. Che siano dunque le imprese private e i sistemi automatici di lancio a basso costo a provvedere a portare agli astronauti in orbita bassa e alla Ssi, mentre alla Nasa spetterebbe il compito di lanciarsi in grandi progetti esplorativi. Sempre secondo il NYT le proposte alternative su cui Obama dovrà scegliere nei prossimi mesi sarebbero almeno sette. Intanto, a Cape Canaveral, Ares attende incolpevole il test della prossima settimana. Qualcuno forse dovrebbe spiegargli perché avendo limitato il suo orizzonte operativo alla Luna non sia stato chiamato Selene (Luna), ma proprio Ares che per i greci altri non era che il rosso dio della guerra che noi chiamiamo Marte.
